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Approfondimenti:Cos’è un Vulcano?
Cos’è un Vulcano?
Un vulcano è una frattura della crosta terrestre, da cui fuoriesce il magma sotto forma di lava. E’ la lava che successivamente, raffreddandosi, dà origine per sovrapposizione, all’edificio vulcanico, la caratteristica montagna detta cono vulcanico.
I vulcani sono le manifestazioni superficiali più evidenti di quell’insieme di fenomeni, che vengono indicati con il termine di vulcanismo, dovuti all’attività del magma all’interno della crosta terrestre o in superficie
Struttura di un Vulcano
Le parti principali di un vulcano sono:
- il serbatoio o camera magmatica,cavità nella crosta terrestre, posta a profondità variabile, nella quale si accumula il magma.
- il condotto o camino vulcanico, condotto attraverso cui il magma sale in superficie.
- il cratere, spaccatura della crosta terrestre da cui fuoriesce il magma.
Spesso il camino vulcanico presenta delle ramificazioni laterali, detti camini o condotti secondari, che si formano quando il magma incontra zone di minore resistenza delle rocce. In questi casi si formano anche delle aperture laterali, detti crateri secondari.
Il Magma
Il magma è formato da roccia fusa, composta prevalentemente da silicati, ricca di gas disciolti.
La sua temperatura è molto elevata, compresa tra i 1000° e i 1200°.
Durante un’eruzione dal cratere possono fuoriuscire materiali solidi, liquidi e gassosi:
- I prodotti solidi, detti prodotti piroclastici, sono formati da magma già solidificato.
Essi, in base alle dimensioni, si distinguono in
ceneri, particelle di dimensioni < 2mm;
lapilli, frammenti rocciosi di dimensioni comprese tra 2mm e 64mm;
bombe, blocchi di lava solidificata di dimensioni maggiori di 64mm e possono pesare fino a qualche tonnellata.
- I prodotti liquidi, costituiti da magma fuso, più o meno fluido, che si chiama lava.
- I prodotti gassosi, quali vapor acqueo, anidride carbonica, ossido di carbonio, acido cloridrico, anidride solforosa, acido solfidrico, acido borico, metano e ammoniaca.
L’ attività di un vulcano dipende principalmente dal tipo di magma.
Classificazione dei Magmi
Magmi basici: con un contenuto di silicati inferiore al 50%. Danno origine a lave fluide, che scorrono velocemente.
Magmi acidi: con un contenuto di silicati superiore al 60%. Danno origine a lave viscose, che scorrono con difficoltà.
Magmi neutri: con un contenuto di silicati compreso tra il 50% e il 60%. Hanno caratteristiche intermedie tra quelli acidi e quelli basici.
Dinamismo del fenomeno vulcanico
Il comportamento di un vulcano può variare nel tempo e in genere ogni vulcano ha una sua storia, che comprende una “nascita”, una “vita” (con fasi di maggiore o minore attività) e una “morte”, che coincide con la fine della capacità eruttiva.
In rapporto al dinamismo del fenomeno vulcanico si distinguono:
- Vulcani attivi, nei quali l’emissione di lava è costante o periodica.
Attualmente sulla terra ne esistono oltre 600.
- Vulcani quiescenti, cioè momentaneamente inattivi, ma capaci di ridestarsi
riprendendo l’attività eruttiva, come il Vesuvio.
- Vulcani spenti, nei quali da moltissimo tempo non c’è più traccia di attività,
avendo esaurito il serbatoio magmatico.
Attività di un Vulcano
fattori che determinano l’attività di un vulcano sono:
- Il tipo di magma eruttato: fattore molto importante nel determinare il tipo di attività dei vulcani, e quindi anche la loro forma, è la viscosità del magma, in base a cui si possono avere eruzioni effusive o eruzioni esplosive
- La forma della fessura della crosta terrestre: a seconda della forma della fessura della crosta terrestre si possono distinguere due tipi di eruzioni: eruzioni lineari ed eruzioni centrali.
Eruzioni effusive ed esplosive
Le eruzioni vulcaniche sono caratterizzate prevalentemente dal tipo di magma. Esse si classificano in:
- Eruzioni effusive, si verificano quando il magma è basico, per cui la lava scorre fluida e con scarsa presenza di gas, muovendosi in modo tranquillo, senza dar luogo a fenomeni violenti.
- Eruzioni esplosive, si verificano quando il magma è acido, per cui la lava è viscosa, poco mobile, tende quindi a solidificarsi all’imboccatura del vulcano, formando una specie di tappo sul cratere. La pressione del magma sottostante, ricco di gas, fa saltare il tappo, lanciando in aria con violenza brandelli di lava e materiali solidi di varie dimensioni e provocando un’esplosione, fino a generare il fenomeno della “nube ardente” se la lava è molto acida e ricca di gas. Sono dette anche eruzioni pliniane (grande energia) e subpliniane (bassa energia) dopo l’eruzione del 79 d.C., documentata da Plinio il Giovane.
- Eruzioni miste, sia effusive che esplosive.
Eruzioni Lineari e Centrali
Le eruzioni lineari si verificano quando la fessura della crosta terrestre ha forma stretta e lunga, anche alcuni km. Durante queste eruzioni viene emessa lava molto fluida (lava basaltica), che scorre velocemente in colate lunghe decine di km. Il risultato è un insieme di strati piatti di roccia formati dalla lava solidificata (vulcani Lineari).
Le eruzioni centrali si verificano quando la frattura della crosta terrestre si presenta con forma quasi circolare (cratere). Il magma, che fuoriesce dal cratere, si accumula formando l’edificio vulcanico dalla caratteristica forma conica (Vulcani Centrali).
Vulcani Centrali
In base alla viscosità del magma, la forma di un vulcano può essere:
- Vulcano a Scudo si forma in condizioni di attività effusiva, in quanto la lava, basica e fluida, allontanandosi rapidamente dal cratere, origina un edificio vulcanico di forma conica, molto svasato, a fianchi poco ripidi (è più largo che alto).
- Vulcano a Strati o strato-vulcano si forma quando l’attività effusiva si alterna con l’attività esplosiva, in quanto la lava, di consistenza viscosa, solidifica rapidamente poco dopo la fuoriuscita dal cratere, dando origine, per sovrapposizione di strati, ad un edificio vulcanico a forma di cono, più elevato e a pareti più ripide. Se l’attività esplosiva è particolarmente violenta, una parte dell’edificio vulcanico può sprofondare e sulla sommità del vulcano si apre un’enorme cavità di forma circolare, detta caldera. In qualche caso la caldera si forma perchè parte dell’edificio vulcanico crolla quando la camera magmatica si svuota dopo una lunga attività e quindi viene a mancare il magma che dà sostegno all’edificio.
Se la lava è molto densa e pastosa, si accumula sopra il cratere, generando una cupola, detta duomo.
Vulcanismo secondario
Esistono particolari fenomeni strettamente legati all’attività vulcanica, detti di vulcanismo secondario, che si verificano quando un vulcano è in fase di riposo e quando si sta estinguendo. I principali sono:
- Le fumarole, sono emissioni di vapor acqueo ricco di anidride carbonica e di composti di zolfo a 150°. Quando la quantità di zolfo è elevata si formano le solfatare dal caratteristico colore giallo. In Italia sono a Campi Flegrei, Ischia, alle pendici dell’Etna e nelle Eolie.
- I soffioni boraciferi, sono violente emissioni di vapor acqueo, acido borico e altri gas a circa 200°. In Italia sono a Larderell
- I geyser, sono getti intermittenti di acqua calda e vapore che possono raggiungere diverse decine di metri di altezza.
- Le sorgenti termali, sono costituite da acque calde, ricche di gas e sali minerali, sfruttate per la loro proprietà terapeutica. In Italia sono ad Agnano, Ischia, Montecatini, Saturnia.
L’Italia ricca di vulcani
Secondo la teoria della tettonica delle placche, la litosfera è suddivisa in placche (o zolle). I margini delle placche sono zone attive, interessate da fenomeni vulcanici e sismici. Il Mediterraneo è attraversato dal margine di contatto fra la zolla Eurasiatica a nord e la zolla Africana a sud, per cui è stato, ed è tuttora, sede di queste imponenti manifestazioni. I vulcani italiani sono distribuiti prevalentemente lungo la costa tirrenica, dalla Toscana alla Sicilia, nella zona orientale della Sicilia e nel canale di Sicilia. Molti di essi sono ormai spenti, come il Monte Amiata, i Monti Cimini, i Monti Sabatini, i Colli Albani, Roccamonfina, le isole Pontine, il Monte Vulture. A volte nei crateri di questi antichi vulcani si sono formati dei laghi, detti laghi vulcanici, come quelli di Bolsena, Bracciano, Vico, Nemi, Albano, d’Averno (in Campania) e di Monticchio. I vulcani attivi o quiescenti sono il Vesuvio, l’Etna, lo Stromboli e Vulcano.
(f.d.a.)